
Gli anni Sessanta: lasciarci il cuore era il minimo che si potesse fare. Gli anni Sessanta, quando ogni cosa ripartiva a bordo delle 600, quando l’economia faceva boom, quando si cresceva, quando si progettava, quando si trovava lavoro, quando tutti, anche gli anziani, erano intrinsecamente più giovani. E Scuderi, naturalmente, c’era.
È infatti nel 1964 che si trasferisce nell’attuale sede di Cura di Vetralla e avvia quella industrializzazione del processo sartoriale che, pur mantenendo profili di forte personalizzazione, apre definitivamente l’azienda al futuro e alle dinamiche economiche del settore. E Gae’s? Sostanzialmente già c’era, benché non questo con questo nome: all’epoca, era ancora semplicemente “Scuderi”.
Fin dal 1969, presso i suoi locali di Cura, Scuderi apre un negozio di vendita al dettaglio dei propri capi: non sono ancora presenti le numerose e prestigiose firme che ora caratterizzano la nostra esposizione. È l’istinto commerciale della famiglia Scuderi a far aprire il negozio. La scelta, anche in questo caso, si rivelerà giusta. Il negozio cresce, si afferma, amplia negli anni la propria offerta di capi, di marche, diventa un punto di riferimento per il tutto il territorio della provincia di Viterbo, fino a Roma.
È propriamente negli anni Ottanta che il negozio conosce il suo successo più grande: è l’età dell’oro. Sono gli anni delle file interminabili di clienti in occasione dei saldi, quando “Andare da Scuderi” era una frase fatta e presupponeva un immaginario molto preciso fatto di qualità, eleganza, tendenza, eccellenza, cortesia.
Un tale universo di valori meritava di avere un marchio a se stante. È così che finalmente negli anni Novanta Scuderi dà al proprio negozio un nome tutto suo, denso di richiami alla storia della famiglia: inizia l’epoca di Gae’s.